La paura della febbre danneggia i nostri figli?
A cura di
Archimede, scritto da Edda Ovest
Parliamo di uno dei più diffusi paradigmi nel mondo della salute. Non c’è niente
di più profondamente radicato della paura alla base della convinzione che senza
vaccinazioni siamo condannati ad essere attaccati da una miriade di malattie
mortali. Nell’ombra di questa convinzione, la “paura della febbre” ci obbliga a
sopprimere la febbre ogni volta che sorge, assicurando così la nostra prigionia
al monopolio della medicina, orientato alla malattia. L’impero
medico/farmaceutico ci fustiga con queste tattiche, imprimendo la paura nella
psiche collettiva, lo strumento preferito con cui si dominano le masse per farci
incamminare lungo il pendio scivoloso verso la distruzione della salute e la
dipendenza dal farmaco.
Vaccinazioni e soppressori della febbre, insieme all’uso eccessivo di
antibiotici e l’esposizione a contaminanti chimici nell’ambiente, sono alla base
del declino della vitalità e della salute dei bambini, che si manifesta su larga
scala con la disattivazione della funzione immunitaria e neurologica, e con
un’ondata di malattie croniche in molti segmenti della società odierna. I
bambini, in particolare, sono stati colpiti duramente in quanto sono i
componenti più vulnerabili di questa società. Emergono ora nuove prove sul fatto
che i farmaci soppressori della febbre potrebbero essere un altro fattore che
contribuisce all’epidemia esplosiva di disturbi dello sviluppo neurologico, come
l’autismo.
Come
amorevoli genitori, noi vogliamo naturalmente aiutare i nostri figli affinché si
sentano meglio quando le febbri, inevitabili influenze, raffreddori e malattie
varie sorgono durante l’infanzia. Molti ricorreranno a comuni farmaci da banco
per eliminare la febbre e alleviare i sintomi, nella convinzione che questi
prodotti siano affidabili, efficaci e sicuri. Ma qual è il vero grado di
sicurezza? E quali sono i rischi quando la febbre viene soppressa e i sintomi
mascherati? La febbre ha forse una funzione fondamentale nella lotta della
malattia che abbiamo perso di vista?
Vi è
un’abbondanza di prove scientifiche a sostenere che la febbre porti benefici
nella lotta contro infiammazioni virali e batteriche e che abbia un ruolo
importante nel processo di guarigione. La febbre aumenta il tasso di
sopravvivenza durante le malattie infettive. Questa è un’informazione di base
che non ha ancora raggiunto la maggioranza delle persone. Rimangono disinformate
e fuorviate dalla propaganda farmaceutica e dai medici che ancora sostengono
spudoratamente l’uso di farmaci antipiretici al primo segno di una febbre. Il
mito che le febbri non curate porteranno a convulsioni e danni al cervello si
protrae fino alla nausea.
La
febbre è calunniata, fraintesa e vista come nemico da temere, piuttosto che un
alleato che segnala al sistema immunitario di prepararsi per l’azione.
L’aspirina una volta era comunemente usata per sopprimere la febbre, fino a
quando non è stata collegata alla sindrome di Reye quando somministrata ai
bambini con infezioni virali come l’influenza e la varicella. La sindrome di
Reye è una malattia spesso mortale che colpisce il cervello e il fegato,
un’importante ragione per la quale i medici sono passati all’acetaminofene (o
paracetamolo), che ora sappiamo essere la causa principale dell’insufficienza
epatica. Insomma, un disastro dopo l’altro!
L’acetaminofene è un ingrediente talmente comune usato sia nei farmaci da banco
che nei farmaci da prescrizione, che molte persone possono non essere a
conoscenza della sua presenza. E’ contenuto in molti farmaci comuni per la
febbre, dolori, raffreddore e influenza. Health Canada, l’agenzia per la salute
canadese avverte che l’uso eccessivo di questi farmaci da banco può portare a
grave tossicità epatica e morte.
“I
genitori devono essere particolarmente cauti quando somministrano ai bambini
prodotti contenenti acetaminofene. Ad esempio, il genitore di un bambino con una
malattia simil-influenzale può utilizzare un prodotto per curare la febbre del
bambino e un altro per il trattamento del naso che cola, senza rendersi conto
che entrambi i prodotti contengono gli stessi ingredienti. Un articolo
pubblicato di recente ha identificato l’overdose di acetaminofene come la causa
numero uno di insufficienza epatica acuta negli Stati Uniti, e la maggior parte
di questi sovradosaggi erano non intenzionali. Spesso, diversi preparati della
stessa marca (ad esempio, Tylenol Pain e Tylenol Sinus) o farmaci diversi per
gli stessi sintomi (ad esempio Tylenol Cold, Neo-Citran e Sinutab) si trovano
comunemente in casa e, quando usati insieme, possono portare ad un overdose”.
(1)
E’
importante capire che la febbre non è una malattia, ma piuttosto un sintomo di
una malattia. Controversie che circondano la gestione della febbre causano
enorme ansia nei genitori, si traducono spesso in una reazione istintiva, avendo
paura tentano di sconfiggere la febbre con i farmaci. Finché rimaniamo
prigionieri del mito medico che dice che la natura ha fatto un errore nel
causare la febbre, i nostri figli saranno messi a rischio. Vi è l’urgenza di
riesaminare i principi di base sulla natura della febbre e il suo ruolo
evolutivo nella sopravvivenza della specie umana.
Febbri alte durante alcune malattie come il morbillo e la rosolia, sono
necessarie per espellere il virus. In uno studio clinico su 56 bambini durante
un’epidemia di morbillo in Ghana, in Africa nel 1967, era una pratica standard
trattare tutti i casi di morbillo con sedativi, antipiretici come l’aspirina e
Tylenol, sedativi della tosse, e se necessario anche con antibiotici. Nella
prima metà dell’epidemia, il 35% dei bambini sono morti. Ma i medici curanti
hanno osservato che i bambini che sono sopravvissuti erano quelli che avevano
avuto febbri più elevate e eruzioni cutanee più gravi di quelli che sono morti.
Anche se all’inizio della malattia quelli che sono morti sembravano star meno
male di quelli sopravvissuti, presero poi la polmonite e morirono.
In
una conferenza sui rischi dei vaccini nel 2000, il dottor Philip Incao ha citato
questo studio come un esempio sul ruolo vitale della febbre. “I medici
cominciarono a pensare che le febbri elevate e le eruzioni cutanee avevano
aiutato l’organismo ad eliminare il virus del morbillo dal corpo e quindi
maggiore sopravvivenza. E così a metà di questa epidemia di morbillo, i medici
hanno rivisto il loro trattamento non somministrando sedativi, aspirina o
Tylenol, né soppressori della tosse, ma soltanto antibiotici, antimalarici e
trasfusioni di sangue in caso di necessità. In questo gruppo, anch’esso di 56
bambini, solo il 7% è morto, contro il 35% del primo gruppo. Questa è una
dimostrazione drammatica, ma ce ne sono molte altre, che danno vitale importanza
al principio fondamentale che è pericoloso sopprimere una reazione
infiammatoria”.
“Ippocrate lo riconobbe più di duemila anni fa. In ogni malattia infiammatoria
infettiva, ciò che viene scaricato dal corpo può essere spaventoso a vedersi, ma
non è quello che ci uccide. Ciò che può ucciderci proviene dagli effetti tossici
di quello che rimane all’interno del corpo e non viene espulso”.
“Quello che ho letto in questo studio venti anni fa conferma quello che ho
vissuto nella mia pratica, cioè che i bambini che hanno prodotto febbri più
elevate, forti eruzioni cutanee e abbondanti escrezioni di muco e pus, sono sani
e più robusti e hanno sistemi immunitari più forti rispetto ai bambini che hanno
prodotto questi sintomi con una minore intensità. Nella mia pratica, questi
bambini robusti che hanno vigorosamente esternato e curato le loro infezioni
spontaneamente, spesso senza antibiotici, nella loro vita hanno avuto poco o
niente a che fare con antibiotici, antipiretici o vaccinazioni. Invece gli altri
bambini che hanno avuto tutte le vaccinazioni, un sacco di antipiretici e
antibiotici - quelli che hanno avuto trattamenti medici che sopprimono e
interiorizzano - questi bambini non hanno mai avuto una febbre alta. E proprio
questi bambini sono quelli che hanno più probabilità di avere allergie e
problemi autoimmuni”. (2)
La
diffusa convinzione che la febbre sia pericolosa e deve essere soppressa, non
tiene conto delle prove scientifiche che dimostrano il suo ruolo benefico nelle
malattie infiammatorie. Il sistema immunitario dipende dal ruolo fondamentale
della febbre per svolgere una miriade di compiti attrezzandosi a combattere le
infezioni. Una ricercatrice neozelandese, Hilary Butler ha messo insieme un
impressionante elenco di citazioni tratte dalla letteratura medica per
dimostrare questo punto. Siamo grati per il suo lavoro, e includiamo queste
citazioni come addendum a questo articolo.
“I
medici fanno un pessimo servizio per voi e il vostro bambino quando prescrivono
farmaci per ridurre la febbre” dice il Dott. Robert Mendelsohn, pediatra e
autore di “Come crescere un bambino sano, nonostante il medico”. “La fobia della
febbre è una malattia dei pediatri, non dei genitori, e nella misura in cui i
genitori sono vittime di essa, i medici sono in difetto.” Ai genitori viene
fatto credere che la temperatura del loro bambino continuerà ad aumentare a meno
che non vengano prese misure per controllarla. “Non vi dicono che ridurre la sua
temperatura non aiuterà il bambino a guarire, o che il suo corpo ha un
meccanismo interno, non completamente spiegato, che impedisce alla temperatura
indotta dall’infezione di raggiungere i 106° F” (41° C). (3)
Mendelsohn sottolinea che “solo in caso di colpo di calore, avvelenamento o
altre febbri da cause esterne, questo meccanismo corporeo viene sopraffatto e
reso inefficace”. Questo è vero anche nei casi di reazioni ai farmaci e di
overdose.
“Febbre: Difesa del tuo corpo contro le malattie” è il titolo del capitolo 7 nel libro del Dr. Mendeloshn, che senza dubbio è una delle migliori linee guida mai scritte per i genitori alla ricerca di un’equilibrata e precisa prospettiva del ruolo benefico e protettivo della febbre nei bambini. Egli condanna la pratica inutile e pericolosa di soppressione della febbre attraverso i medicinali. “Se il tuo bambino contrae un’infezione, la febbre che la accompagna è una benedizione, non è niente di male. Il rilascio spontaneo di pirogeni porta la temperatura corporea a salire, innescando il meccanismo di difesa naturale necessario per combattere la malattia. La presenza di febbre indica che i meccanismi di riparazione del corpo sono entrati in funzione. E’ qualcosa per cui gioire, nulla da temere”. (3)
“Febbre: Difesa del tuo corpo contro le malattie” è il titolo del capitolo 7 nel libro del Dr. Mendeloshn, che senza dubbio è una delle migliori linee guida mai scritte per i genitori alla ricerca di un’equilibrata e precisa prospettiva del ruolo benefico e protettivo della febbre nei bambini. Egli condanna la pratica inutile e pericolosa di soppressione della febbre attraverso i medicinali. “Se il tuo bambino contrae un’infezione, la febbre che la accompagna è una benedizione, non è niente di male. Il rilascio spontaneo di pirogeni porta la temperatura corporea a salire, innescando il meccanismo di difesa naturale necessario per combattere la malattia. La presenza di febbre indica che i meccanismi di riparazione del corpo sono entrati in funzione. E’ qualcosa per cui gioire, nulla da temere”. (3)
Mendelsohn controbatte il mito che la febbre alta provochi convulsioni. “Molti
genitori hanno paura della febbre, perché hanno assistito ad una crisi
convulsiva e credono che se ne potrebbe verificare una nel loro bambino se si
permettesse alla sua temperatura di salire troppo. La febbre alta non causa
convulsioni. Possono raramente verificarsi quando la temperatura aumenta in modo
estremamente rapido. Si stima che solo il 4 per cento dei bambini con febbre
alta sia soggetto a convulsioni. Per giunta non vi è alcuna prova che le
convulsioni causino postumi gravi”. (3)
“Le
febbri prodotte da infezioni virali o batteriche non causano danni al cervello o
danni fisici permanenti. La febbre è un sintomo comune nei bambini e non è
segnale di malattia grave, a meno che non sia associata a cambiamenti importanti
dell’aspetto, del comportamento o altri sintomi quali difficoltà respiratorie,
estrema stanchezza o perdita di coscienza. L’intensità della febbre non è una
misura della gravità di una malattia”. (3)
Numerosi studi hanno dimostrato che la febbre aumenta la risposta immunitaria
stimolando la mobilità e l’attività dei globuli bianchi detti leucociti, che
disattivano batteri e virus e rimuovono le cellule danneggiate. La febbre
innesca una sequenza complessa di attività immunitarie. Le proprietà antivirali
e antibatteriche dell’interferone aumentano in presenza di febbre. Con l’aumento
della temperatura, il ferro viene rimosso dal sangue e immagazzinato nel fegato,
ostacolando ulteriormente il moltiplicarsi dei batteri. Studi su febbri indotte
artificialmente negli animali da laboratorio, affetti da malattia, hanno
dimostrato che temperature elevate favoriscono la sopravvivenza, mentre le
temperature abbassate aumentano il tasso di mortalità. (4)
Vi è
tuttavia un’eccezione. Quando la febbre si presenta in un neonato nelle prime
settimane di vita, è bene essere cauti. “I neonati possono soffrire di infezioni
correlate agli interventi ostetrici durante il parto, condizioni prenatali o
ereditarie, polmonite da aspirazione di liquido amniotico nei polmoni causata
dall’eccessiva medicazione della madre durante il parto... e l’esposizione alla
miriade di germi che abbondano negli ospedali”, scrive il dottor Mendelsohn.
Egli consiglia ai genitori di consultare un medico se il bambino contrae la
febbre nei primi due mesi di vita.
L’allattamento al seno svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione delle
infezioni nei neonati. Bambini allattati al seno sono super protetti da una
vasta gamma di agenti patogeni e hanno un minor rischio di sviluppare febbri nei
primi mesi di vita.
La barriera sanguigna del cervello non è ancora intatta nelle prime 6 settimane di vita. Perciò la febbre nei bambini molto piccoli necessita un alto livello di cautela, vista la facilità con cui gli agenti patogeni, virus o batteri che siano, possono accedere al cervello e al sistema nervoso del bambino, creando un più alto rischio di meningiti. Quando viene consultato il medico per un bambino febbricitante con meno di 6 settimane di età, questi può adottare procedure invasive come punture lombari, antibiotici, steroidi e soppressori della febbre, i quali non sono privi di rischi. Se un genitore si oppone al metodo di trattamento, potrebbe incontrare ostilità da parte del personale medico, come recentemente accaduto a una mamma del distretto di Boise negli USA, che ha perso la custodia della sua bambina, quando la portò al pronto soccorso locale per un check-up.
La bambina era stata intrattabile e febbrile per tutto il giorno, e la madre volle assicurarsi che tutto fosse a posto. Ha acconsentito agli esami del sangue, delle urine, ai raggi X e alle flebo, ma ha rifiutato la puntura lombare, voleva aspettare i risultati delle analisi. La madre ha calcolato che al 95% di probabilità la sua bambina non avesse la meningite e che potesse soffrire dello stesso raffreddore che aveva colpito gli altri membri della famiglia. La sua decisione di rinunciare alla puntura lombare e alla somministrazione di antibiotici ha indotto l’ospedale a chiamare i servizi sociali che le tolsero la bambina. Il medico pensò che la vita della bambina fosse in pericolo perché la madre rifiutò il “trattamento salvavita”, nonostante il fatto che la bambina fosse notevolmente migliorata già dopo alcune ore di flebo.
La barriera sanguigna del cervello non è ancora intatta nelle prime 6 settimane di vita. Perciò la febbre nei bambini molto piccoli necessita un alto livello di cautela, vista la facilità con cui gli agenti patogeni, virus o batteri che siano, possono accedere al cervello e al sistema nervoso del bambino, creando un più alto rischio di meningiti. Quando viene consultato il medico per un bambino febbricitante con meno di 6 settimane di età, questi può adottare procedure invasive come punture lombari, antibiotici, steroidi e soppressori della febbre, i quali non sono privi di rischi. Se un genitore si oppone al metodo di trattamento, potrebbe incontrare ostilità da parte del personale medico, come recentemente accaduto a una mamma del distretto di Boise negli USA, che ha perso la custodia della sua bambina, quando la portò al pronto soccorso locale per un check-up.
La bambina era stata intrattabile e febbrile per tutto il giorno, e la madre volle assicurarsi che tutto fosse a posto. Ha acconsentito agli esami del sangue, delle urine, ai raggi X e alle flebo, ma ha rifiutato la puntura lombare, voleva aspettare i risultati delle analisi. La madre ha calcolato che al 95% di probabilità la sua bambina non avesse la meningite e che potesse soffrire dello stesso raffreddore che aveva colpito gli altri membri della famiglia. La sua decisione di rinunciare alla puntura lombare e alla somministrazione di antibiotici ha indotto l’ospedale a chiamare i servizi sociali che le tolsero la bambina. Il medico pensò che la vita della bambina fosse in pericolo perché la madre rifiutò il “trattamento salvavita”, nonostante il fatto che la bambina fosse notevolmente migliorata già dopo alcune ore di flebo.
Sembrerebbe prudente durante i primi mesi di vita, vista la vulnerabilità,
proteggere i neonati dall’esposizione a qualsiasi situazione o procedura che li
potrebbe mettere a rischio di febbre. Eppure, la maggior parte dei neonati e dei
bambini piccoli vengono vaccinati nelle prime 6-8 settimane di vita. I medici
sanno bene che l’iniezione del cocktail di vaccini contenenti una miscela di
particelle virali/batteriche, proteine estranee, coadiuvanti e conservanti
chimici può innescare una reazione febbrile in un gran numero di bambini.
Anticipando tutto ciò, spesso consigliano ai genitori di dare al bambino dosi di
“baby Tylenol” (l’equivalente della Tachipirina) prima di vaccinarlo. In seguito
alla vaccinazione, i genitori preoccupati che chiamano lo studio medico con un
intrattabile e febbricitante bambino appena vaccinato, vengono rassicurati che
“è perfettamente normale - niente di cui preoccuparsi, basta dare al bambino un
po’ di Tylenol”.
Nella
determinazione ad avviare programmi di vaccinazione il più presto possibile, vi
è una strana e ostinata cecità tra i medici vaccinatori. Perché non hanno alcuna
preoccupazione per l’impatto delle febbri indotte da vaccino nei bambini durante
questo periodo critico della giovane vita? Per quale ragione una febbre
spontanea che sorge nel neonato è vista come una potenziale emergenza medica, ma
se la febbre è indotta dal vaccino, la stessa febbre viene considerata “normale”
e si consiglia ai genitori di sopprimerla con antipiretici?
La
mentalità medica che impone programmi di vaccinazione nella prima infanzia,
viola un principio fondamentale di precauzione nella sua mancanza di rispetto
per la fragilità del bambino e l’immaturità e vulnerabilità del suo cervello,
sistema nervoso e sistema immunitario. Osservate come si adottano, in queste
sostanze, due pesi e dure misure. Da una parte viene consigliato ai genitori di
richiedere immediatamente assistenza medica se la febbre si sviluppa nel
neonato, ma dall’altra i genitori sono soggetti a forti pressioni per sottoporre
i loro bambini a multipli vaccini, nonostante il fatto che queste iniezioni
siano la prima causa di febbre nei bambini piccoli. La febbre viene
consapevolmente indotta durante queste prime settimane di vita attraverso le
vaccinazioni, quando il buon senso e l’istinto dovrebbero prevalere per
proteggere il bambino.
E non
sono solo le febbri indotte dalle vaccinazioni che sollevano dubbi. La febbre è
segno della risposta immunitaria del neonato all’inoculazione artificiale di
virus, batteri e agenti chimici che è costretto ad affrontare, ma la domanda più
importante è – quali saranno i futuri effetti di queste sostanze tossiche, ora
che hanno accesso al flusso sanguigno, agli organi vitali e all’immaturo sistema
nervoso/cervello? E qual è l’ulteriore danno che si verifica quando la febbre
viene poi trattata con antipiretici bloccando la normale mobilitazione del
sistema immunitario?
Il
Dr. Anthony R. Torres, direttore del laboratorio biomedico presso la Utah State
University sta attualmente sviluppando una nuova teoria sulle cause
dell’autismo. La sua ipotesi è che la soppressione della febbre possa essere una
delle cause dell’autismo e dei disturbi dello sviluppo neurologico.
Il
Dr. Torres sta vagliando evidenze che suggeriscono che le cause dell’autismo
sono da ricercare nelle infezioni, sia della madre in stato di gravidanza, che
del bambino. “La maggior parte delle infezioni provocano la febbre, che poi
viene sistematicamente controllata con antipiretici come l’acetaminofene. Il
blocco della febbre inibisce i processi di protezione contro gli attacchi dei
microbi, evolutisi nel corso di milioni di anni. Le attività immunologiche nel
sistema nervoso centrale hanno un ruolo in questi processi protettivi”. (4)
“Le
infezioni patologiche, incluse quelle da vaccinazioni, provocano comunemente la
febbre. Ad esempio, il 50-60% dei bambini sviluppano la febbre dopo aver
ricevuto il vaccino MMR” e vengono regolarmente trattati con la Tachipirina.
Molti genitori riferiscono che i loro bambini sono caduti nell’autismo dopo la
somministrazione del vaccino MMR. Il Dottor Torres ha anche rilevato che “il 43%
delle madri con un bambino autistico ha avuto infezioni alle vie respiratorie
superiori, influenza, infezioni delle vie urinarie o vaginali durante la
gravidanza, rispetto a solo il 26% delle madri nel gruppo di controllo”,
suggerendo che in alcuni casi l’autismo può essere collegato a “postumi di
infezioni patogene, soprattutto quelle di origine virale”. (4)
Sopprimere la febbre durante la gravidanza e il travaglio, può influenzare il
feto. La ricerca ha dimostrato che l’acetaminofene “diminuisce in modo
significativo l’IL-6 (interleuchina6) nel siero materno e fetale”.
L’IL-6 è un fattore immunitario che il neonato non è in grado di produrre alla nascita e che viene trasmesso dalla madre. Un comunicato dalla British Thoracic Society avverte che un recente studio collega il paracetamolo, un farmaco basato sull’acetaminofene simile al Tylenol, all’asma infantile quando viene utilizzato dalla madre in gravidanza. (5)
L’IL-6 è un fattore immunitario che il neonato non è in grado di produrre alla nascita e che viene trasmesso dalla madre. Un comunicato dalla British Thoracic Society avverte che un recente studio collega il paracetamolo, un farmaco basato sull’acetaminofene simile al Tylenol, all’asma infantile quando viene utilizzato dalla madre in gravidanza. (5)
Il
sistema nervoso centrale e decine di fattori del sistema immunitario lavorano in
sinergia per portare ad un ottimale funzione immunitaria. Ciò che colpisce uno
colpisce anche l’altro. Il Dr. Torres evidenzia il fatto che l’acetaminofene è
un agente immunosoppressivo. Con un linguaggio molto tecnico, descrive le
complesse attività avviate dal sistema immunitario ed i molti segnali inoltrati
ai centri di controllo nel cervello quando il corpo sta combattendo organismi
patogeni. L’attivazione di pirogeni stimola l’aumento della febbre e “la
produzione di diverse citochine (cellule immunitarie) da organi nelle viscere
(intestino)”, essendo l’intestino l’organo immunitario principale e più grande
del corpo. Segnali chiave trasmessi lungo il nervo vago che collega il percorso
immunitario intestino/cervello e che sono normalmente mediati dalle
prostaglandine, possono essere bloccati dagli antipiretici come l’acetaminofene,
facendo così deragliare le complesse sequenze di segnali immunitari che scorrono
tra l’intestino e il cervello. (4)
Il
Dr. Torres postula che la soppressione delle febbri con antipiretici, che siano
indotti da infezioni o vaccinazioni, interferisce con il normale sviluppo
immunologico nel cervello, portando a disturbi dello sviluppo neurologico in
alcuni individui geneticamente e immunologicamente predisposti. Gli effetti si
possono verificare in utero o in età molto giovane, quando il sistema
immunitario è in rapido sviluppo. (4)
Kathy
Blanco, presidente di Childscreen, lei stessa madre di bambini autistici,
prevede che questa ricerca non risulterà popolare con la medicina tradizionale e
che sarà "una potenziale bomba a tempo per le loro relazioni pubbliche".
Ricercando su internet consigli su febbri e reazioni da vaccino, Blanco ha
rilevato che la maggior parte dei siti consiglia: "se il vostro bambino ha la
febbre durante una reazione ad un vaccino, dategli l’acetaminofene”. Questo
consiglio fin troppo comune potrebbe effettivamente essere una causa
dell'autismo. Tuttavia, se la rivoluzionaria teoria del Dottor Torres si
dimostrasse vera, potrebbe essere il mezzo per salvare migliaia di bambini dal
diventare autistici."
Attualmente, un’enorme paura viene montata sull'epidemia di SARS, la sindrome
respiratoria acuta grave (nel 2008, ndt) in questo paese. I funzionari della
sanità sono in subbuglio, ipotizzando che, anche se non è influenza, questa
potrebbe essere "Quella Grande" - la pandemia che hanno anticipato per anni. Ci
sono draconiane misure di quarantena in corso di attuazione, e alcune fonti
ipotizzano si tratti di un esercizio per testare la volontà della popolazione a
sottoporsi alla quarantena in previsione di un attacco di guerra biologica.
Ad oggi non c'è stata alcuna identificazione definitiva del patogeno, nonostante si ipotizzi sia una forma di corona virus, la famiglia di virus presenti nel raffreddore comune. Si è pensato potesse essere correlato al virus paramyxo che è legato al morbillo e al cimurro canino, esiste anche l’ipotesi che possa essere coinvolta la clamidia. Il virus del morbillo sta mutando e sue tracce sono state individuate in alcuni casi di encefalite e brutte infezioni respiratorie in Asia negli ultimi anni. Sono già in atto piani per avviare lo sviluppo del vaccino SARS, cosa sorprendente dal momento che il virus o la combinazione virale sono ancora da identificare.
Ad oggi non c'è stata alcuna identificazione definitiva del patogeno, nonostante si ipotizzi sia una forma di corona virus, la famiglia di virus presenti nel raffreddore comune. Si è pensato potesse essere correlato al virus paramyxo che è legato al morbillo e al cimurro canino, esiste anche l’ipotesi che possa essere coinvolta la clamidia. Il virus del morbillo sta mutando e sue tracce sono state individuate in alcuni casi di encefalite e brutte infezioni respiratorie in Asia negli ultimi anni. Sono già in atto piani per avviare lo sviluppo del vaccino SARS, cosa sorprendente dal momento che il virus o la combinazione virale sono ancora da identificare.
I
primi rapporti descrivono l’inizio della SARS con una tosse secca che continua a
peggiorare, e che alcune persone accusano mal di testa, dolori in tutto il
corpo, una "febbre altissima o eruzioni di macchie sul corpo", e per come vanno
le malattie, questo sembra abbastanza serio. Il trattamento? Le persone vengono
curate con "combinazioni di farmaci - cocktail di antibiotici e farmaci
antivirali". (6)
Probabilmente stanno ricevendo forti dosi di soppressori della febbre e così ...
mi chiedo se forse gli antipiretici hanno diminuito le capacità del sistema
immunitario di coloro che sono morti per la SARS. Sarà questa una di quelle
malattie che hanno bisogno di una febbre alta per portare il sistema immunitario
a un livello ottimale? Non saranno gli aggressivi trattamenti medici che
aumentano il rischio di morte?
I metodi di cura omeopatici e naturopatici si basano su lunga esperienza e sono affidabili nella prevenzione e nel trattamento di malattie epidemiche. Uno dei maggiori antivirali noti è la vitamina C, che è stata utilizzata con grande successo sia nella prevenzione che nel trattamento delle malattie infettive. Protocolli di trattamento altamente efficaci sono stati sviluppati con la somministrazione di ascorbati di vitamina C per via endovenosa in situazioni critiche e sono documentati nella letteratura medica e accessibili attraverso il sito web del Dr. Robert Cathcart con collegamenti a Klenner e Linus Pauling. (7)
I metodi di cura omeopatici e naturopatici si basano su lunga esperienza e sono affidabili nella prevenzione e nel trattamento di malattie epidemiche. Uno dei maggiori antivirali noti è la vitamina C, che è stata utilizzata con grande successo sia nella prevenzione che nel trattamento delle malattie infettive. Protocolli di trattamento altamente efficaci sono stati sviluppati con la somministrazione di ascorbati di vitamina C per via endovenosa in situazioni critiche e sono documentati nella letteratura medica e accessibili attraverso il sito web del Dr. Robert Cathcart con collegamenti a Klenner e Linus Pauling. (7)
Sarebbe importante che la vitamina C per via endovenosa fosse disponibile per
ogni paziente che affronta malattie acute e critiche, ma gli attuali monopoli
medici bloccano l’accesso a questo trattamento semplice e molto efficace.
L’attivista per la salute Croft Woodruff scrive, "nella primavera del 2000 ho
indirizzato una giovane parente, che soffriva di una forma acuta di
mononucleosi, a un medico che ha somministrato quattro iniezioni endovenose di
vitamina C come ascorbato di sodio in altrettanti giorni. I risultati sono stati
sensazionali. La paziente è completamente guarita, non senza acquistare una
nuova consapevolezza rispetto alla potenza della vitamina C come sostanza
curativa."
La nostra diffidenza sui processi naturali e la fiducia nella medicina orientata verso il farmaco, ha oscurato la nostra comprensione sull'importanza delle malattie infantili e la necessità della febbre come aspetto vitale della maturazione del sistema immunitario che contribuisce a sviluppare una forte e resistente base alla salute. Quando mettiamo da parte le vecchie paure e solleviamo il velo di ignoranza, siamo in grado di vedere con la nostra intelligenza innata, l'immagine reale dispiegarsi davanti a noi - e riconoscere che la manipolazione artificiale del sistema immunitario dei bambini, attraverso programmi di vaccinazione di massa, l’uso indiscriminato di antipiretici e antibiotici, anziché proteggere, sta minacciando la loro salute - il loro futuro.
La nostra diffidenza sui processi naturali e la fiducia nella medicina orientata verso il farmaco, ha oscurato la nostra comprensione sull'importanza delle malattie infantili e la necessità della febbre come aspetto vitale della maturazione del sistema immunitario che contribuisce a sviluppare una forte e resistente base alla salute. Quando mettiamo da parte le vecchie paure e solleviamo il velo di ignoranza, siamo in grado di vedere con la nostra intelligenza innata, l'immagine reale dispiegarsi davanti a noi - e riconoscere che la manipolazione artificiale del sistema immunitario dei bambini, attraverso programmi di vaccinazione di massa, l’uso indiscriminato di antipiretici e antibiotici, anziché proteggere, sta minacciando la loro salute - il loro futuro.
Le
parole incoraggianti e sagge del Dr. Incao possono aiutarci a lasciare le
vecchie paure e abbracciare un nuovo rapporto con la natura - "Ogni
infiammazione, ogni raffreddore, mal di gola, mal d'orecchi, febbre ed eruzione
cutanea fanno parte di eventi di guarigione e di un processo di purificazione,
un forte sforzo da parte dello spirito umano per rimodellare il corpo, per
renderlo una dimora più adatta. I rimedi antroposofici e omeopatici aiutano e
promuovono questo processo di purificazione, aiutando la malattia a farsi strada
fuori del corpo in modo che la guarigione possa avvenire." (8)
In un colloquio personale, di recente, il dottor Incao mi ha ricordato che: "Ci vuole un po' per liberare la nostra mente dalla prigionia e dal nostro bisogno di reagire in modo “corretto”, per paura di essere giudicati. La malattia è parte della vita. Non è estranea o anormale e deve essere accettata come una parte della vita. Ogni dettaglio è un'opportunità di crescita spirituale. Abbiamo bisogno di imparare come affrontarla e lavorare attraverso di essa - questo fa parte del nuovo paradigma".
In un colloquio personale, di recente, il dottor Incao mi ha ricordato che: "Ci vuole un po' per liberare la nostra mente dalla prigionia e dal nostro bisogno di reagire in modo “corretto”, per paura di essere giudicati. La malattia è parte della vita. Non è estranea o anormale e deve essere accettata come una parte della vita. Ogni dettaglio è un'opportunità di crescita spirituale. Abbiamo bisogno di imparare come affrontarla e lavorare attraverso di essa - questo fa parte del nuovo paradigma".
Tradotto da "La Leva di Archimede"
Fonte originale: http://vran.org/alternatives/alternatives-general/is-fear-of-fever-hurting-our-children/
Fonte originale: http://vran.org/alternatives/alternatives-general/is-fear-of-fever-hurting-our-children/
Referenze:
Health Canada Advisory, Feb. 13/2003.
Philip Incao,
M.D. – excerpt from a talk given at NVIC conference 2000
Robert
Mendelsohn, M.D. How To Raise a Healthy Child in Spite of Your Docotor.
Anthony R.
Torres, M.D. “Is Fever Suppression Involved In The Etiology Of Autism And
Neurodevelopmental Disorders?”
Press
Release, British Thoracic Society (BTS), 28/10/2002
The Globe &
Mail, Mar.17/03 –Cause of Deadly Pneumonia Still Eludes Scientists
Dr. Robert
Cathcart, MD
Philip Incao,
M.D. Chapter on How To Treat Childhood Illnesses, pge. 61; Mothering Magazine,
Issue 95, July/August, 1999.
Sheri Nakken
website – great links to homeopathic sources of information
Alternatives
& Antidotes to Infectious Diseases – Year end VRAN Newsletter, 2001, lists many
alternative healing modalities – available electronically at: info@vran.org
Il
paracetamolo (o acetaminofene) (N-acetil-para-amminofenolo) (Fonte Wikipedia)
Il paracetamolo (o acetaminofene) (N-acetil-para-amminofenolo) è un farmaco ad azione analgesica largamente utilizzato sia da solo, sia in associazione ad altre sostanze, ad esempio nei comuni preparati da banco per le forme virali da raffreddamento, o nei farmaci destinati al trattamento del dolore acuto e cronico.
A causa della diffusione come farmaco generico, i nomi "paracetamolo" e "acetaminofene" sono ben conosciuti in altri paesi, soprattutto di cultura anglosassone. In Italia, al contrario, il nome della sostanza è poco conosciuto, mentre sono ben noti i nomi commerciali dei farmaci che lo contengono (Tachipirina, Efferalgan, ecc.).
Il paracetamolo (o acetaminofene) (N-acetil-para-amminofenolo) è un farmaco ad azione analgesica largamente utilizzato sia da solo, sia in associazione ad altre sostanze, ad esempio nei comuni preparati da banco per le forme virali da raffreddamento, o nei farmaci destinati al trattamento del dolore acuto e cronico.
A causa della diffusione come farmaco generico, i nomi "paracetamolo" e "acetaminofene" sono ben conosciuti in altri paesi, soprattutto di cultura anglosassone. In Italia, al contrario, il nome della sostanza è poco conosciuto, mentre sono ben noti i nomi commerciali dei farmaci che lo contengono (Tachipirina, Efferalgan, ecc.).
Supposte Acetamol
Efferalgan
Sanipirina
Tachipirina
Paracetamolo Teva
Sciroppo Acetamol
Paracetamolo OFF
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